Le acque di balneazione
La qualità delle acque di balneazione è fondamentale dal punto di vista sanitario, riveste un ruolo primario dal punto di vista economico, per settori cruciali come quello del turismo, e dal punto di vista naturalistico, per la conservazione di specie animali e vegetali.La qualità delle acque di balneazione è fondamentale dal punto di vista sanitario, riveste un ruolo primario dal punto di vista economico, per settori cruciali come quello del turismo, e dal punto di vista naturalistico, per la conservazione di specie animali e vegetali.
Con 4.921 siti di balneazione su un totale di 13.741 a livello europeo, l’Italia contiene il 35,8% della costa balneabile dell’intero continente europeo.
In Sardegna la balneazione è effettuata solo nelle acque marino-costiere e in ambito nazionale è la regione con il maggior numero di km di costa e con la maggior percentuale di costa balneabile.
La norma principale di riferimento è la Direttiva 2006/7/CE, recepita dall’Italia con D.Lgs n. 116/2008 e s.m.i.
La rete regionale di monitoraggio delle acque destinate alla balneazione, istituita in Sardegna sin dal 1985, comprende di norma circa 660 punti di controllo, siti nei quali si effettua il monitoraggio nella finestra temporale dal 1 aprile al 30 settembre.
Nella Circolare regionale per la balneazione, pubblicata annualmente dall’amministrazione regionale prima dell’inizio di ogni stagione balneare, è stato censito uno svilutto costiero pari a circa 2’200 km, e sono stati definiti i tratti omogenei di costa riconducibili alle seguenti tipologie:
Acque adibite alla balneazione – circa 1’410 km
tratti di costa sui quali viene effettuato il monitoraggio dal 1 aprile al 30 settembre di ogni anno
Acque non controllate – circa 335 km
tratti di costa potenzialmente balneabili (perché privi di pressioni) ma non controllati perché difficilmente raggiungibili (costa a picco sul mare, isolette aventi perimetro maggiore o uguale a 300 m, etc.);
Acque non adibite alla balneazione – circa 455 km
- Zona di riserva integrale: zone A, “riserva integrale”, delle Aree Marine Protette – lunghezza 60,9 km;
- Aree di foce: tratti di costa prossimi a foci di corsi d’acqua e/o sbocchi a mare di altri corpi idrici, che, per le pressioni antropiche esistenti su questi ultimi, sono vietate alla balneazione – lunghezza 40,9 km;
- Zone portuali: tratti di costa in corrispondenza delle aree portuali e prossimi a queste, in cui, sia per questioni igienico-sanitarie che per la sicurezza dei bagnanti (traffico di imbarcazioni), è vietata la balneazione – lunghezza 182,1 km;
- Zone interdette per scarico: tratti di costa interdetti alla balneazione per motivi igienico-sanitari, perché prossimi a punti di scarico a mare di impianti di trattamento di reflui, del tipo a cielo aperto, in condotta sottomarina, etc. – lunghezza 32,5 km;
- Zone interdette permanentemente per altri motivi: tratti di costa vietati alla balneazione per motivi diversi da quelli sopra elencati, e riconducibili alle tipologie “aree militari”, “zone industriali”, “aree pericolose per la presenza di frane”, etc. – lunghezza 164.4 km.
Consulta il Portale regionale per la balneazione
Ultimo aggiornamento
24 Maggio, 2023