Monitoraggio
L’attività di monitoraggio e classificazione delle acque superficiali e sotterranee è pianificata e programmata dall’Autorità di Bacino della Sardegna e garantita attraverso le attività di campo e laboratoristiche in capo all’ARPAS.
Ai sensi del D.Lgs. 152/2006 la Regione attua “appositi programmi di rilevamento dei dati utili a descrivere le caratteristiche del bacino idrografico e a valutare l’impatto antropico esercitato sul medesimo”, elabora ed attua “i programmi per la conoscenza e la verifica dello stato qualitativo e quantitativo delle acque superficiali e sotterranee”.
I programmi di monitoraggio vengono elaborati dal Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione delle siccità – Direzione generale agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sardegna (ARPAS), soggetto istituzionalmente preposto alla attuazione operativa del monitoraggio.
Attraverso tale Sistema Informativo e quelli ad esso correlati è possibile visualizzare i parametri significativi di ciascuna delle reti di controllo della Regione ed emettere dei giudizi sulle varie caratterizzazioni secondo quanto indicato dai disposti normativi.
La qualità delle acque di balneazione è fondamentale dal punto di vista sanitario e riveste un ruolo primario anche dal punto di vista economico, per settori cruciali come quello del turismo, e dal punto di vista naturalistico, per la conservazione di specie animali e vegetali.
La balneazione in Sardegna si riferisce solo alle acque del mare e, all’interno della nazione, è la regione con il maggior numero di km di costa e con la maggior percentuale di costa balneabile.
La rete regionale di monitoraggio delle acque destinate alla balneazione, istituita in Sardegna dal 1985, per la stagione balneare 2010 comprende 663 punti di controllo, che vengono monitorati dal 1 aprile al 30 settembre.
La Regione Sardegna ha avviato l’attività di monitoraggio della siccità mediante una serie di indicatori che, attraverso l’elaborazione di informazioni con periodicità temporale e per diverse aree idrografiche, forniscono alle autorità competenti un utile strumento per migliorare la gestione delle risorse idriche del territorio. Questo consente di caratterizzare gli scenari dei bilanci risorse-fabbisogni, in atto e prevedibili nel breve e medio termine, nei sistemi idrografici che compongono l’intero territorio regionale.
Attraverso la sezione Idrografia del CeDoc è possibile consultare i dati della rete fiduciaria in telemisura che fornisce in tempo reale i principali dati della rete idrotermopluviometrica regionale (pluviometria, idrometria, termometria e anemometria)
Nel 1978 la Regione Autonoma della Sardegna affidò all’Ente Autonomo del Flumendosa (oggi ENAS, Ente Acque della Sardegna) l’incarico di realizzare il primo Studio dell’Idrologia Superficiale della Sardegna (SISS). Il SISS fu inquadrato “nell’ambito delle ricerche promosse dalla Regione Autonoma della Sardegna per la formulazione di un progetto di piano per il potenziamento e l’utilizzazione ottimale delle risorse idriche della regione”.
Il Piano Stralcio per l’utilizzo delle risorse idriche (PSURI) costituisce uno dei tasselli del complesso di attività di pianificazione che la Regione Sardegna ha sviluppato nel settore idrico, in applicazione della legge n. 183/89 e coerente con le disposizioni contenute nel D.Lgs n. 152/06 e nella Direttiva 2000/60/CE.
L’attività di revisione ed aggiornamento del Nuovo Piano Regolatore Generale degli Acquedotti della Sardegna si è sviluppata nel corso di svariati anni ed ha coinvolto un notevole numero di tecnici dell’Ente Sardo Acquedotti e Fognature – E.S.A.F. – Ente strumentale della Regione Autonoma della Sardegna.
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Ultimo aggiornamento
23 Maggio, 2023